Massimo Polidoro conversa
con Amedeo Balbi

UN PIANETA DI RISERVA?

14 APRILE

Scheda Evento

L’immagine più bella che gli astronauti hanno colto dalla Luna è stata quella della Terra. Fulgida e azzurra nel buio più nero, delicata, come vivente. Qualcosa di unico nello Spazio sconfinato. Eppure noi umani siamo spesso inebriati dal sogno di lasciarla per trasferirci su altri pianeti. In principio fu la fantascienza: nel 1966, mentre il programma Apollo era in pieno svolgimento, negli USA andava in onda per la prima volta la serie tv Star Trek in cui la nave stellare Enterprise viaggiava alla ricerca di «strani, nuovi mondi». Lo stesso sogno è alimentato oggi dai piani avveniristici dei nuovi imprenditori spaziali, e offerto come possibile risposta ai cambiamenti climatici e ad altre minacce per la sopravvivenza dell’umanità. Ma è realistico pensare di fondare colonie umane su altri pianeti o satelliti? Quali sono le difficoltà tecniche da affrontare? Come ci si può adattare ai nuovi ambienti? E, soprattutto, ne vale la pena? Una riflessione necessaria e profonda sul senso della scienza, sui limiti del progresso e sul rapporto fra l’Universo e l’umanità, un invito ad apprezzare la bellezza e la straordinarietà della nostra casa nel cosmo.

 

Amedeo Balbi
Astrofisico, insegna all’Università di Roma Tor Vergata. A fianco della ricchissima esperienza accademica, da anni racconta con passione la bellezza della scienza al grande pubblico. Partecipa a programmi radio e tv, ha scritto per diverse testate tra cui la Repubblica, La Stampa, e il Post, e tiene una rubrica mensile su Le Scienze. Fra i suoi libri: Cercatori di meraviglia (Rizzoli 2014; Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2015), Dove sono tutti quanti? (Rizzoli 2016), L’ultimo orizzonte (UTET, 2019; Premio Asimov 2021) e Inseguendo un raggio di luce (Rizzoli 2021). È vincitore  del premio Galileo 2023 per la divulgazione scientifica con Su un altro Pianeta. Da oltre tre anni ha aperto con successo un canale YouTube di divulgazione scientifica.