ORAZIO
PAOLO MAZZARELLI
Durata spettacolo 80’
scheda spettacolo
La prima cosa che mi viene da dire su ORAZIO è che si tratta di una commedia, di qualcosa cioè che aspira (anche) a divertire.
La seconda è che i tre protagonisti della vicenda -Orazio, Anna, Ahmed- sono ragazzi poco più che ventenni. L’intera operazione nasce dal mio desiderio di guardare la realtà attraverso i loro occhi, occhi di ragazzi che si muovono, per un motivo o per l’altro, tra le macerie del presente. Dietro i ragazzi, in secondo piano, mi sono divertito ad interpretare le figure dei loro padri: padri dannati, spesso ridicoli, a volte assenti.
La terza cosa da dire è che sì, ORAZIO è una storia che parla di teatro, si svolge in un teatro, e addirittura contiene al suo interno frammenti dell’Amleto; ma proprio Shakespeare ci insegna che parlare di teatro non vuol dire altro che parlare della realtà, e guardare ad Amleto non vuol dire altro che guardare all’essere umano. Di Amleto, Orazio è il migliore amico, il compagno silenzioso cui l’eroe morente affida il compito di raccontare la sua storia, una storia nella quale Orazio è l’unico superstite, il testimone, l’antieroe. Dal mio amore per la sua figura nasce questa commedia che ha al suo centro un Orazio di oggi, anch’egli un antieroe, anch’egli alle prese con un amico in difficoltà, anch’egli perso in una realtà che lo inchioda -teatro o non teatro, questo è il problema- al ruolo di testimone.
Paolo Mazzarelli
PAOLO MAZZARELLI
Nato a Milano da famiglia napoletana, Mazzarelli si diploma nel 1999 alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi, quindi intraprende la carriera di attore lavorando soprattutto a teatro con alcuni fra i più importanti registi (Nekrosius, Stein, Martone, De Rosa, Tolcachir, Baracco, Veronese, Andò, Carsen). Il primo lavoro di cui è autore e regista -Pasolini Pasolini!- vince nel 2001 il premio speciale Scenario e nel 2005 il Premio Franco Enriquez, dando inizio al suo percorso autoriale. Nel 2009, insieme al collega Lino Musella, fonda la compagnia teatrale MusellaMazzarelli con cui scrive, dirige e interpreta diversi spettacoli. La Compagnia si afferma negli anni come una delle più interessanti realtà italiane, vincendo nel 2010 il premio IN-BOX per Figlidiunbruttodio, nel 2014 il Premio della Critica ANCT per La società, nel 2016 il premio HYSTRIO alla drammaturgia per Strategie Fatali. Nel 2017 insieme a Lino Musella e Monica Nappo vince il Premio Enriquez come miglior attore per Orphans di Dennis Kelly. Oltre al teatro Mazzarelli ha preso parte a diverse pellicole cinematografiche, lavorando con registi quali Paolo Sorrentino (La grande bellezza), Silvio Soldini (3/19), Michele Placido (Vallanzasca), Gipi (L’ultimo terrestre), Mario Martone (Noi credevamo), Renato De Maria (Italian gangsters), Laura Chiossone (Genitori quasi perfetti). Ha inoltre preso parte a diversi film e serie per la televisione, tra cui 1994 (serie SKY diretta da Giuseppe Gagliardi), La porta rossa (serie RAI diretta da Gianpaolo Tescari), E’ arrivata la felicità (serie RAI diretta da Riccardo Milani e Francesco Vicario), Rossella (serie RAI diretta da Carmine Elia), L’assalto (film TV diretto da Ricky Tognazzi), Hache (serie Netflix diretta da Jorge Torregrossa e Fernando Trullols), Blocco181 (serie SKY diretta da Ciro Visco).
Prima Milanese
incautamente ispirato dall’Amleto di W. Shakespeare
testo e regia Paolo Mazzarelli
con Antonio Bandiera, Beatrice Vento, Francesco Jacopo Provenzano, Paolo Mazzarelli
scene e costumi Paola Castrignanò
sound design e musiche originali Luca Canciello
luci Carlo Pediani
maschere Tiziano Fario
aiuto regista Gianluca Bonagura
produzione Teatro Stabile di Bolzano – a.ArtistiAssociati – Compagnia Orsini