17.02.2025

Wanda Marasco

Di spalle a questo mondo

Di spalle a questo mondo 
di Wanda Marasco ed. Neri Pozza
Dialoga con l’autrice Milo De Angeli

Il grande ritorno, dopo cinque anni, di un’autrice finalista al Premio Strega.
Il personaggio di Ferdinando Palasciano entra nella mente del lettore con una forza irresistibile. Come un misterioso magnetismo.
Un romanzo sulla follia, un caposaldo per chiunque voglia indagare i misteri della mente.

TRAMA: È l’anno 1887, carico di un misterioso magnetismo che a Napoli ha condizionato molte coscienze. Tornano i luoghi mitopoietici del mondo narrativo di Wanda Marasco. Una torre svetta come un arciere a difesa della città sul ciglione orientale della collina di Capodimonte. È la dimora di Ferdinando Palasciano, medico filantropo e patriota, e di sua moglie, la nobildonna russa Olga de Wawilov. La loro storia, rimasta impressa nelle pietre della torre e in un punto spettrale del giardino, è quella di un grande amore e della follia che colpì Palasciano negli ultimi anni di vita. Si entra nel teatro di una coscienza continuamente scissa tra realtà e ricordi. Palasciano è stato internato nella casa di cura Villa Fiorita. Trascorre i giorni scavando in sé stesso e nella Storia. Si autoprocessa, si difende fino a creare l’apologia di un umiliato che ha scelto da sempre la ferita. Di schierarsi dalla parte della ferita, ma ora e lui a patirne una, incurabile e potentemente rivelatoria delle fragilità umane. Il romanzo e il racconto della sua memoria che scorre come una drammaturgia in atto. L’incontro con Olga, entrata nel suo studio zoppicando, quello con il “pazzo arcaico”, le persecuzioni, i deliri che lo hanno portato in manicomio, il legame intenso con l’amico d’infanzia sono i fatti rivissuti come storie
dell’anima. Ferdinando scopre che nel dolore anche gli ideali diventano malattia dell’essere e persino quanto la follia, amleticamente, sia un metodo, la chiave ermeneutica utile a reinterpretare miserie, eventi storici e sbandamenti. E una disamina all’infinito. Non cesserà nemmeno con l’uscita dal manicomio e il ritorno alla torre. Qui, nella dimensione di un esilio, vengono a trovarlo gli amici. Sono artisti e uomini illustri spinti dalla volontà di aiutarlo. Si infettano della stessa ricerca di verità condotta dalla follia di Ferdinando. E del passo zoppo di Olga, metafora della claudicanza universale

 


WANDA MARASCO è nata a Napoli, dove vive. Ha ricevuto il Premio Bagutta Opera Prima per il romanzo L’arciere d'infanzia (Manni 2003) e il Premio Montale per la poesia con la raccolta Voc e Poè (Campanotto 1997). I suoi testi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco e greco. Il genio dell'abbandono (Neri Pozza 2015) è stato finalista alla prima edizione del Premio letterario Neri Pozza, selezionato per il Premio Strega 2015 e portato in scena dal Teatro Stabile di Napoli per la regia di Claudio Di Palma. Nel 2017, sempre per Neri Pozza, è uscito il romanzo La compagnia delle anime finte, arrivato finalista al Premio Strega.

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