Tratto da Fenicie di Euripide e Antigone di Sofocle
Con le attrici e gli attori di PoEM
Regia: Gabriele Vacis
Scenofonia e allestimenti: Roberto Tarasco
Produzione: PoEM impresa sociale/Artisti Associati centro di produzione Gorizia in collaborazione con UTIM
Durata spettacoli: 60 minuti
Antigone è da sempre simbolo della giovinezza che osa sfidare il potere, della coscienza individuale che si oppone alla legge. Gabriele Vacis costruisce lo spettacolo intrecciando la tragedia di Sofocle con Le Fenicie di Euripide, per restituire il peso delle relazioni familiari e il dramma di una generazione che cerca risposte. Al centro della scena ci sono i corpi e le domande dei giovani attori: cos’è giusto? Per cosa vale la pena vivere o morire? La figura di Antigone attraversa i secoli e si fa specchio delle contraddizioni del nostro tempo: rivoluzionaria per alcuni, simbolo di conservazione per altri, continua a dividere e a interrogarci. Come ogni classico, contiene il paradosso, riflette la complessità. Sul palco, Antigone rivive come esperienza viva e collettiva, dove l’antico dialoga con l’oggi, tra emozioni, scelte e conflitti che ancora ci appartengono.