RIMANDATO A DATA DA DEFINIRE

2|3 dicembre

Produzione GREC Festival de Barcelona, Teatre Lliure, Conde Duque Centro de Cultura Contemporánea, CSS Teatro Stabile di Innovazione del Friuli – Venezia Giulia, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, Zona K, Monty Kultuurfaktorij, Grand Theatre, Feikes Huis. Con il sostegno di Departament de Cultura de la Generalitat, Graner – Mercat de les Flors.

THE MOUNTAIN

“THE MOUNTAIN è inserito all’interno della stagione REALITY? di ZONA K. Lo spettacolo fa parte della collaborazione tra Teatro Menotti e ZONA K.”

Creazione Agrupación Señor Serrano

Regia e drammaturgia Àlex Serrano, Pau Palacios, Ferran Dordal

Performance Anna Pérez Moya, Àlex Serrano, Pau Palacios, David Muñiz

Musica Nico Roig

Video-programmazione David Muñiz

Video-creazione Jordi Soler Quintana

Spazio scenico e modellini in scala Lola Belles, Àlex Serrano

Assistente di scenografia Mariona Signes

Costumi Lola Belles

Design di luci Cube.bz

Maschera digitale Román Torre

Design di produzione Barbara Bloin

Produzione esecutiva Paula Sáenz de Viteri

Diffusione in Italia Ilaria Mancia

Management Art Republic Una

C’è un’immagine ampiamente diffusa che ripercorre la storia delle idee: scalare una montagna, superare tutte le difficoltà per raggiungerne la cima e, una volta lì, poter vedere il mondo “così com’è”. Raggiungere la verità e non solo ombre o riflessi. È una bella immagine a tutti gli effetti. Ma è davvero così? Spesso guardando dall’alto non si vede altro che nuvole e nebbia che ricoprono tutto o un paesaggio che cambia a seconda dell’ora del giorno o del tempo. Allora, com’è questo mondo? Come è questa verità? Esiste la verità? È la verità una cima da coronare e basta, o piuttosto un sentiero freddo e inospitale che deve essere continuamente percorso? A The Mountain convergono la prima spedizione sull’Everest, il cui esito è ancora oggi incerto; Orson Welles che semina il panico con il suo programma radiofonico La Guerra dei Mondi; giocatori di badminton che giocano a baseball; un sito Web di fake news; un drone che scruta il pubblico; molta neve; schermi mobili; immagini frammentate; e Vladimir Putin che parla soddisfatto di fiducia e verità.

LA SPEDIZIONE Una rete di idee, storie, immagini, azioni e concetti è alla base del quadro drammaturgico di The Mountain. Con questi materiali, dispiegati in strati che si mescolano creando connessioni inaspettate, lo spettacolo si presenta come un’esplorazione senza mappa sul mito della verità. George Mallory e il Monte Everest. Nel 1924 una spedizione britannica tentò per la prima volta di raggiungere la vetta dell’Everest. È stata un’avventura favolosa con un finale tragico. Mallory è stato visto l’ultima volta dal campo base a soli 200 metri sotto la vetta quando un banco di nebbia lo ha coperto. Nessuno sa se è arrivato in cima. Perché stava cercando di scalare quella montagna? Ha raggiunto la vetta? Che tipo di verità stava cercando lassù? Cosa certifica che qualcosa è realmente accaduto o no? La voce di Ruth, moglie e filosofa di Mallory, ci guiderà attraverso una riflessione sulla verità fondata sulla tenacia e sull’onestà, sull’affrontare il nostro rapporto con i fatti e le storie attraverso l’amore come asse d’azione. La guerra dei mondi. È stata una trasmissione radiofonica realizzata da Orson Welles nel 1938 basata sul romanzo di H.G. Wells. Il programma ha messo a dura prova la credibilità della radio e la fiducia che il pubblico aveva riposto in essa: migliaia di persone hanno creduto che i marziani stessero attaccando gli Stati Uniti. Quella trasmissione radiofonica, ha rivelato qualcosa sulla vulnerabilità del pubblico di fronte a nuovi media? Questo programma, ci dice qualcosa sul nostro tempo? Cos’è la fiducia e come funziona? La fiducia ha qualcosa a che fare con la verità? Putin, lo showman della verità. Vladimir Putin diventa l’M.C. del pezzo, il maestro di cerimonie. Con uno stile diretto e incisivo, riflette sul senso di verità e di fiducia, sul rapporto tra fatti e storie, sul ruolo dei media nel raccontare la storia, ecc. Putin si avvicina alla verità attraverso la seduzione e cerca di attirarci verso il lato oscuro della verità, verso il sospetto, la sfiducia e l’inganno. Ma perché Putin e non un altro volto? Forse proprio perché è il volto che vogliamo che difenda questo tipo di pensiero, piuttosto che il volto di qualcuno che ammiriamo o a chi ci sentiamo più vicini.

Biglietteria Teatro Menotti
Tel. 0236592544
Emailbiglietteria@teatromenotti.org
Orari di apertura: Lunedì-sabato: 15.00-19.00, la domenica nei giorni di spettacolo dalle 14.30 alle 16.00