21 MAGGIO ore 20.00

ANTONIO
Vita di un guitto


di e con Antonio Perretta

durata 60 min.

Al Sud è tradizione battezzare i bambini con i nomi dei nonni e nel caso dell’autore, nonostante il nonno paterno si chiamasse Antonio, il nome gli è stato dato soprattutto in onore di Totò. Un monologo autobiografico che attraversa la storia della sua famiglia vissuta tra Sessa Aurunca e Caserta.  Storie di nonni, di padri, di nomi e di teatro.

– Il testo, nato come progetto di formazione a cura di Tindaro Granata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano sulla base del pluripremiato e meraviglioso “Antropolaroid”, affronta il mio rapporto con il teatro e il rapporto della mia famiglia con la figura di Totò. È possibile che l’essere stato chiamato Antonio, proprio in onore del Principe, abbia definito il mio percorso da prima che nascessi? Poi c’è Milano, e l’importanza che questa città ha avuto e ha per me e per gli artisti. È un testo che parla della mia terra, del teatro con cui sono cresciuto, di ciò che credo il teatro debba essere, di tempi che non esistono più, nei quali la semplicità era la chiave di tutto. I tempi dei contadini, della terra, dei paesi di campagna, e il racconto guarda nella loro direzione con una certa nostalgia, perché non è attraverso la semplicità che il mondo di oggi vuole che si viva. Ma da quant’è che non ci raccontiamo una storia intorno al fuoco?
Un ringraziamento speciale a Tindaro Granata, Leda Kreider, Emilia Tiburzi e Carmelo Rifici. Senza di loro, niente di tutto ciò sarebbe stato possibile.
Antonio Perretta



Antonio Perretta
cresce a Sessa Aurunca (CE), si dedica al teatro sin da bambino entrando a far parte del Gruppo Teatrale Aurunkatelier di Tonino Calenzo. Dopo la maturità classica si trasferisce a Roma, dove prende parte a L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello, regia di Ennio Coltorti. E’ nel cast di Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta, regia di Mario Baldini ed è il Blogger Emantik nella decima stagione di Un medico in famiglia.  Studia presso la Scuola del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici. Durante il percorso accademico partecipa all’iniziativa Dante in Duomo, a cura di Massimiliano Finazzer Flory, leggendo il terzo canto del Purgatorio all’interno del Duomo di Milano, e scrive e interpreta il suo primo monologo, dal titolo Antonio. Subito dopo il diploma al Piccolo, è nel cast di Doppio Sogno di Riccardo Favaro, dalla novella di Arthur Schnitzler, con la regia di Carmelo Rifici, e di M – Il Figlio del Secolo, dal romanzo Premio Strega di Antonio Scurati, con Massimo Popolizio, Tommaso Ragno e Sandra Toffolatti, regia di Massimo Popolizio. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo, dal titolo (Non) Solo di notte sono un uomo cattivo. È un appassionato e studioso di arti marziali.