disponibilità da ottobre 2022
IDEAZIONE E REGIA Nicola Di Chio, Miriam Selima Fieno
CON Nicola Di Chio, Yasmine El Baramawy, Miriam Selima Fieno
E CON LA PARTECIPAZIONE DI Bahey eldin Hassan, Taher Mokhtar, Ahmed Said
TESTI E DRAMMATURGIA Miriam Selima Fieno
MUSICHE ORIGINALI E MUSICHE LIVE Yasmine El Baramawy
VIDEOMAKING Julian Soardi
VIDEO DI ARCHIVIO Hazem Alhamwi
DISEGNO LUCI Giacomo Delfanti
TECNICA VIDEO E AUDIO Antonello Ruzzini
TRADUZIONI E CURA DEI SOTTOTITOLI Miriam Selima Fieno, Cecilia Negro
CONSULENZA SULLE TEMATICHE Riccardo Noury, Azzurra Meringolo Scarfoglio
ASSISTENTE DI PRODUZIONE Riccardo Porfido
ORGANIZZAZIONE Cecilia Negro
PRODUZIONE Tieffe Teatro Menotti
IN COLLABORAZIONE CON Amnesty International, IAC (Inter Arts Center) Malmö, ICORN, Malmö Stad Kulturförvaltningen
CON IL SOSTEGNO DI
Centro di Residenza IntercettAzioni (Circuito Claps, Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K Scappatoia Culturale); MOVIN’UP SPETTACOLO – PERFORMING ARTS 2020/2021 a cura di MIC – Direzione Generale Spettacolo e GAI insieme con TPP Teatro Pubblico Pugliese – Regione Puglia e Associazione GA/ER
PROGETTO VINCITORE
Bando INTERCETTAZIONI promosso dal Centro di Residenza Artistica della Lombardia IntercettAzioni;
Bando MOVIN’UP sostegno alla mobilità internazionale dei giovani artisti italiani
SI RINGRAZIA
Hazem Alhamwi, Riccardo Fieno, Abdullah Miniawy, Mohamed Soltan, Teatro del Buratto, Zona K Scappatoia Culturale, Infinito Edizioni.
spettacolo in italiano e inglese con sottotitoli in italiano e inglese
LO SPETTACOLO E LE TEMATICHE.
“Fuga dall’Egitto” è uno spettacolo che unisce il teatro documentario alla musica dal vivo, in un intreccio tra atto performativo e cinema del reale, sonorità orientali e sperimentazioni elettroniche.
Il progetto trae ispirazione dal libro “Fuga dall’Egitto inchiesta sulla diaspora del dopo-golpe” della giornalista Rai e docente universitaria Azzurra Meringolo Scarfoglio, ed è il risultato di una ricerca che gli artisti Nicola Di Chio e Miriam Selima Fieno hanno condotto per due anni, sul fenomeno della diaspora egiziana post primavera araba. Ovvero sul sogno tradito di tanti giornalisti, sindacalisti, artisti, medici, poeti, politici e attivisti per i diritti umani che minacciati di repressione in Egitto, a causa delle loro idee, sono stati costretti a scegliere la via precaria e dolorosa dell’esilio, dopo che il golpe del 2013 ha riportato i militari al potere.
I nuovi esuli egiziani sono scappati dal loro Paese per sfuggire al carcere, a sommari processi di massa, a tentativi di cooptazione. Per alcuni l’esilio è arrivato dopo lunghi periodi di detenzione, segnati da torture fisiche e psicologiche; una fuga improvvisa che li ha consacrati parte di quella che alcuni storici hanno già definito la più importante ondata migratoria dell’Egitto contemporaneo.
Nicola Di Chio e Miriam Selima Fieno, che da qualche anno stanno sperimentando un genere di teatro che sonda gli aspetti critici del mondo contemporaneo attraverso l’indagine documentaria, hanno deciso di mettersi in viaggio per l’Europa e gli Stati Uniti passando per la Svizzera, la Francia, la Germania, la Svezia con l’intento di incontrare alcuni di questi giovani fuggitivi e raccogliere le loro storie, anche per comprendere da vicino il coinvolgimento della comunità internazionale in uno dei casi più evidenti di violazione dei diritti umani.
Lo spettacolo è l’intenso racconto di questo viaggio, accompagnato dalle musiche originali della musicista e compositrice egiziana Yasmine El Baramawy, incontrata durante il percorso di ricerca.
Sulla scena Miriam Selima Fieno, con l’ausilio di Nicola Di Chio, guida una narrazione serrata che utilizza materiali d’archivio, documenti originali, protocolli giudiziari, interviste, rapporti di ricerca, e si avvale di dispositivi tecnologici come camere in diretta, cellulari, software di montaggio, video proiezioni per interrogare la realtà sociale e politica di un paese, l’Egitto, il quale preferisce non guardare direttamente la sua storia e le sue contraddizioni, mentre l’Europa e l’Italia continuano a fare affari, facendo finta di niente.
E’ sulla scena che la ricerca si evolve e il documentario, minuto dopo minuto, prende forma, intrecciando i codici del teatro ai codici dell’audiovisivo.
Gli esuli attraverso il video si raccontano rivelando a voce rotta le loro paure, e con coraggio alcuni dettagli scomodi legati alle loro storie, si emozionano parlando della rivoluzione e poi della fuga, guidano lo spettatore dentro a una realtà inquietante dove la disillusione rimane l’unica possibilità per resistere.
Yasmine, che durante lo spettacolo suona il suo oud anche dal vivo seguendo una tecnica di improvvisazione che miscela tradizione e sperimentazione, chiude la performance dando voce a centinaia di donne egiziane, attraverso la testimonianza della sua dolorosa storia personale.
Lo spettacolo è una vera e propria esperienza di scoperta che il pubblico attraversa assieme agli interpreti, in una dimensione che sovrappone due prospettive: una personale, intima, privata e una all’esatto opposto: vasta, contemporanea, politica, da cui emergono biografie, fatti, memorie.
L’apparato tecnologico e quello audiovisivo rappresentano l’elemento fondamentale per lo sviluppo drammaturgico di questo processo conoscitivo, sono il mezzo per portare i protagonisti sulla scena e la lente di ingrandimento che permette di andare oltre il proprio sguardo.
Sondando le criticità della nostra contemporaneità con i mezzi propri del teatro e del cinema, lo spettacolo invita il pubblico/comunità a prendere posizione all’interno di un panorama incredibilmente reale fatto di relazioni internazionali, fatti personali, interessi economici, politica e realpolitik, paranoie e sorveglianze speciali, in cui è necessario scendere lentamente in profondità per superare il concetto di buono e cattivo e comprendere intimamente il significato di umanità.
INFO E CONTATTI.
Nicola Di Chio
mobile: (+39)3281426637
mail: nicoladichio7@gmail.com
Miriam Selima Fieno
mobile: (+39)3387347671
mail: fieno.miriamselima@gmail.com
RASSEGNA STAMPA.
«Andate assolutamente a vedere “Fuga dall’Egitto”, uno degli spettacoli più autentici, sentiti e anche originali degli ultimi tempi. “Fuga dall’Egitto” è il manifesto di come si può fare “teatro democratico” in modo nuovo e dirompente».
Per LA STAMPA Michele Weiss
articolo completo: https://www.lastampa.it/milano/2022/03/09/news/fuga_dall_egitto_se_i_diritti_negati_diventano_uno_spettacolo_da_vedere_-2870574/
«In un continuo intrecciarsi di domande e risposte a cui Miriam stessa presta la voce riusciamo a comprendere le ragioni di un progetto tanto rischioso eppure così indispensabile».
Per TEATRO E CRITICA Andrea Gardenghi
articolo completo: https://www.teatroecritica.net/2022/03/come-si-sopravvive-alla-fuga/?fbclid=IwAR2gBvlMOi9e-1zS-hwmq2BtUp0nSLfTWDgDw2FZNJhClYuJI37D0mRLHoA
«A rendere appassionato e appassionante lo svolgersi dello spettacolo è il senso di potente condivisione che Miriam Selima Fieno, narratrice e autrice, trasmette al pubblico nel raccordare musica, parole, immagini e la presenza di Yasmine El Baramwy che, oltre ad accompagnare musicalmente dal vivo tutto lo spettacolo, racconta la sua personale terribile esperienza di donna egiziana».
Per HYSTRIO Mario Bianchi
articolo completo: https://www.hystrio.it/recensione/page/2/?autore&titolo&cast&recens=Mario%20Bianchi&submit_x=0&submit_y=0%2F
«Uno spettacolo unico nel suo genere. Mix innovativo di linguaggi, tra video e teatro, musica e performance, documentario e testimonianza».
Per RESET DOC DIALOGUES ON CIVILIZATIONS Simone Disegni
articolo completo: https://www.reset.it/voci-dal-mondo/repressione-fuga-esilio-quel-che-insegna-la-diaspora-egiziana
«Miriam e Nicola con molta umiltà, ostentando tutti i difetti e i dubbi, con estrema onestà intellettuale condividono con noi un percorso su una questione che ci riguarda. Interrogarsi in merito è il minimo che possiamo fare come spettatori. Il merito di Miriam e Nicola è di aver provato a mettere di fronte ai nostri occhi una realtà scomoda, evidente e nascosta allo stesso tempo. La sincerità e onestà con cui hanno condiviso il loro percorso li ha ripagati e il pubblico li ha gratificati di una giusta standing ovation».
Per IL PICKWICK Enrico Pastore
articolo completo:http://www.ilpickwick.it/index.php/teatro/item/4612-realtà-e-politica-mundruczó-e-miriam-selima-fieno
«Un racconto intenso, ben equilibrato tra momenti drammatici e pause di riflessione. Dove non c’è mai il compiacimento del dolore. E proprio per questo riesce a far maggiormente partecipare il pubblico».
Per L’ESPA.NET Luisa Espanet
articolo completo: https://luisaespanet.blogspot.com/2022/03/cronache-di-una-diaspora.html?m=1&fbclid=IwAR0FCl4BUYaLkIzUSy7C_ZZ28Hzt_2A22XskqYHCKcXxYMmnieCQMWjE_2E
«Ciò che è stato fatto dagli artisti e dai difensori dei diritti umani insieme al pubblico probabilmente non rappresenta la rivoluzione, ma è stato un atto rivoluzionario. I performer e gli esuli hanno acceso un tasto nella mente e nell’anima di ciascuno spettatore, entrando in essi indelebilmente. L’altra sera al Teatro Astra è stato finalmente abbattuto qualsiasi tipo di confine»
Per TEATRODAMSTORINO Carlotta di Marino
articolo completo: https://www.teatrodamstorino.it/2021/10/25/fuga-dallegitto-miriam-selima-fieno-e-nicola-di-chio/