Giovedì 8 luglio

Produzione Culturale Blu

NINO FORMICOLA

ANGELO FAUSTO COPPI

L’eroe nato contadino 

DURATA: 60 minuti
Di e con
Sabina Maria Negri
Regia di Lorenzo Loris
Musica, arrangiata ed eseguita da Simone Spreafico e Luca Garlaschelli
Cantante Patrizia Ross
Con la collaborazione di Gabriele Moroni

 

La pièce teatrale Angelo Fausto Coppi. L’eroe nato contadino liberamente tratta da Solitudine di un campione (ed. Mursia) e Non ho tradito, racconta il mito sportivo e la vita dell’uomo, fondendoli in una confessione dalla cadenza drammatica, che prende il via dal processo per adulterio. In scena lui, Fausto Coppi (Nino Formicola), che ricorda e ancora soffre e gioisce, e la Dama Bianca (Sabina Maria Negri), figura silenziosa che a un certo punto si trasforma nel pubblico ministero. Scorrono dunque, nella mente e nella memoria del “campionissimo”, i giorni della gloria e quelli dell’infamia, i volti degli avversari e dei famigliari, i moti di passione e gli abissi dell’abbattimento, i momenti e i personaggi che hanno segnato la sua esistenza e anche la storia italiana.

Fra ansie, tormenti, rimorsi, orgoglio, nostalgia, Coppi ripercorre la sua vita “con” e “per” gli spettatori: è un’anima che si svela, è un destino che si compie fino all’ultima tragedia. Su tutto, la consapevolezza che la fama è un peso difficile da sopportare, un segno divino che, assieme alla benedizione, porta con sé la pena.

A ricreare l’atmosfera di quegli anni contribuisce anche la musica, arrangiata ed eseguita da Simone Spreafico e Luca Garlaschelli, con il supporto della splendida voce della cantante Patrizia Rossi, potentemente evocativa, suscitando commozione e allegria e completando il ritratto di un uomo – e di un’epoca – indimenticabili Coppi, però, come tutti i miti sportivi e non, è stato “anche” un uomo.

E la sua vicenda umana non fu meno significativa, drammatica e appassionante di quella sportiva. Il riscatto sociale e il passaggio rapidissimo dall’oscurità all’enorme popolarità; la guerra e la prigionia in un campo di concentramento, in Tunisia; la terribile tragedia della morte di Serse, fratello e gregario; un grande, tormentato amore, quello con Giulia Occhini, la donna per cui Coppi lasciò la moglie e la figlia, andando incontro a un clamoroso processo per adulterio e a un periodo di ostracismo sociale addirittura feroce nell’Italia bigotta di quei tempi; la fine precoce e assurda: sono le tappe di una vita non comune, in cui trovano posto le più grandi soddisfazioni e le più grandi amarezze, la vita di un predestinato nella felicità e nel dolore